DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELLA DONNA E DELLA CITTADINA
Si tratta del primo documento che invoca
l'uguaglianza giuridica e legale delle donne
in rapporto agli uomini ed è stato
pubblicato allo scopo di essere presentata
all'Assemblée Nationale per esservi adottata.
La Dichiarazione dei diritti della donna e
della cittadina costituisce un'imitazione critica
della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del
cittadino, che elenca i diritti validi solo per gli
uomini, allorché le donne non dispongono del
diritto di voto, dell'accesso alle istituzioni
pubbliche, alle libertà professionali, ai diritti di
possedimento. Il testo denuncia la mancanza di
libertà delle donne e chiede il riconoscimento di una serie di garanzie ed opportunità che
rendano effettivi i principi della Rivoluzione anche per le donne.
L'autrice vi difende, non senza ironia sulle considerazioni dei pregiudizi maschili, la causa
delle donne, scrivendo che «La donna nasce libera e ha uguali diritti all'uomo». Volendo, si
può dire che Olympe de Gouges criticò la Rivoluzione francese di aver dimenticato le
donne nel suo progetto di libertà e di uguaglianza. In seguito, Robespierre proibì le
associazioni femminili, chiuse i loro clubs ed i loro giornali, mentre Olympe de Gouges
veniva ghigliottinata (novembre 1793) «per aver dimenticato le virtù che convengono al
suo sesso» ed «essersi immischiata nelle cose della Repubblica».
Preambolo
Le madri, le figlie, le sorelle, rappresentanti della nazione, domandano di costituirsi in
assemblea nazionale. Considerando che l'ignoranza, l'oblio o il disprezzo dei diritti della
donna sono le sole cause delle sventure pubbliche della corruzione dei governi, esse si sono
risolte a esporre in una solenne dichiarazione i
diritti naturali inalienabili e sacri della donna,
affinché questa dichiarazione costantemente
presente a tutti i membri del corpo sociale, ricordi
incessantemente i loro diritti e i loro doveri,
affinché gli atti del potere delle donne e quelli del
potere degli uomini, potendo in ogni istante essere
confrontati con il fine di ogni istituzione politica, ne
siano più rispettati, affinché i reclami delle
cittadine fondati ormai su principi semplici e
incontestabili, siano sempre rivolti al
mantenimento della costituzione, dei buoni
costumi e alla felicità di tutti.
.
